Orso Bruno Marsicano

Escrementi dell' Orso Marsicano

Tra tutti gli indici di presenza dell'Orso, gli escrementi sono quelli che dimostrano in modo più oggettivo la presenza e la distribuzione degli animali. Mentre altri segni dipendono da fattori ambientali (fango o neve, nel caso di orme; cespugli spinosi o alberi resinosi per il rinvenimento di peli; presenza di pecore o alveari per il riscontro di danni), nel caso degli escrementi non sono determinanti o necessarie condizioni particolari. L'Orso, infatti, a differenza di altre specie, non copre le feci, non utilizza "latrine", non ha un territorio da delimitare, ma semplicemente li depone dove capita.
    Nel corso dell'anno sia il peso che le abitudini alimentari dell'Orso sono soggette a forti modificazioni: in relazione a ciò, cambiano anche le caratteristiche degli escrementi. Dopo il periodo di letargo trascorso nella tana, con attività motoria fortemente ridotta, quando esce ed inizia a vagare, contrariamente a quanta si e portati a pensare,l'Orso continua a perdere peso ancora per parecchio tempo, anche fino all'inizio dell'estate. Dopo questo periodo l'Orso ha bisogno di recuperare energie mangiando motto (iperfagia), onde arrivare alla fine dell'autunno con una buona riserva di grasso che gli consenta di superare un nuovo inverno in letargo. In questo periodo l'incremento ponderale dell'Orso può arrivare fino a un chilogrammo ogni due giorni. L'iperfagia autunnale porta ad una maggiore produzione di escrementi. Quindi e molto più probabile rinvenire escrementi net periodo estivo-autunnale, soprattutto in settembre - ottobre - novembre, che in qualsiasi altro periodo dell'anno.
    Gli escrementi di Orso sono compresi, come dimensioni e forma, tra quelli di un cane di media taglia e quelli di un cavallo, mentre la forma può essere del tutto simile a quella degli escrementi umani, Il colore e molto variabile e dipende essenzialmente dal tipo di cibo ingerito. Infatti, il suo spettro alimentare comprende erba, frutta, insetti e anche carne, Di conseguenza il colore degli escrementi, a seconda degli alimenti ingeriti, varia dal nero-bluastro (ramno, erba, ecc,), al marrone (frutta di varia qualità), al verde scuro (foglie ed erba), al grigio più o meno scuro (soprattutto carne), fino al giallo scuro nel caso abbia ingerito cereali (orzo, grano, avena, ecc.) (Fig. 15, pag, 35).
Dal punto di vista fisiologico-anatomico, l'Orso è rimasto essenzialmente un carnivoro è, di conseguenza, non riesce a masticare, ne a digerire le sostanze vegetali cosi efficacemente come gli animali prettamente erbivori come cervo, capriolo, camoscio, cinghiale, ecc...

(Foto prossimamente disponibile)Fig. 15 - Escrementi di Orso
Serie di escrementi rilevati presso un punto predisposto per l'alimentazione degli Orsi (Parco Nazionale d'Abruzzo). Si può immediatamente notare come, fra i vari escrementi, vi siano notevoli differenze di colore e consistenza, a causa dei diversi alimenti ingeriti dall'Orso (carne, faggiole, erba, carote, ecc.). (Foto C. Frapporti)

Negli escrementi, quindi, si trova molto spesso cibo solo parzialmente digerito (pezzi di mela, erba, insetti quasi intatti, gusci di nocciole o di faggiola, more, ecc.). Escrementi pastosi e senza struttura sono tipici dell'Orso che si è cibato di carne. Osservando con cura gli escrementi e spesso evidente la presenza di qualche pelo lanuginoso che l'Orso ingoia leccandosi.
Una caratteristica peculiare degli escrementi di Orso e l'odore che spesso aiuta nella determinazione della specie. Infatti, a differenza di quanto succede per altre specie, essi non hanno quasi mai odore sgradevole, fatto salvo il caso in cui l'Orso si sia cibato prevalentemente di carne. Anche se risulta abbastanza difficile trasmettere la sensazione di un odore, si può comunque dire che le feci hanno un odore un po' acido, ma mai cosi acuto e penetrante come quello dei Canidi, ne "muschiato" come nel caso di Mustelidi. E anche molto meno sgradevole dell'odore delle feci umane. Addirittura non è raro sentir dire da qualche esperto, ed appassionato di questo animale, che l'escremento "profumi": questo è vero soprattutto quando l'animale si sia cibato di erba o frutta. Una volta sentito l'odore degli escrementi dell'Orso, il ricordo olfattivo si fisserà nella memoria diventando un utile elemento di identificazione.
    Gli escrementi di Orso possono venire a volte confusi con quelli di altre specie. Con il cervo si confondono nel caso in cui quelli dell'ungulato non siano strutturati nei caratteristici pallini più o meno regolari (Fig. 16). Ma possono essere riconosciuti perchè quelli dell'ungulato risultano più pastosi, privi di peli (che nell'Orso invece sono quasi sempre presenti perche l'Orso li ingoia anche leccandosi). Il loro odore e più dolciastro ed assomiglia a quello degli escrementi di mucca (letame). Nel cervo, in altri ruminanti ed anche nel cinghiale, il materiale vegetate e finemente sminuzzato (meno finemente net cinghiale), mentre in un escremento di Orso sono ben riconoscibili intere porzioni (fusto, foglie, buccia, polpa) delle sostanze vegetali di cui si e cibato, Questo e un carattere diagnostico importante,


(Foto prossimamente disponibile)Fig. 16 - Escremento di cervo
A differenza di quanto accade negli escrementi d'Orso, negli ungulati questi sono più pastosi, più strutturati e, soprattutto, con odore motto più dolciastro (simile al letame di mucca).
Nell'Orso, in fine, analizzando gli escrementi, è quasi sempre possibile identificare gli ingredienti del pasto, dato che gli alimenti ingeriti non sono cosi efficacemente digeriti come succede negli erbivori, (Foto C. Frapporti)



    Analogamente l'escremento di un grosso cinghiale può essere talvolta attribuito ad Orso bruno: nel cinghiale però gli escrementi sono sempre suddivisi in porzioni e abbastanza simili a "fichi" schiacciati, ed anche l'odore (nel cinghiale) e assolutamente inconfondibile e simile all'odore di porcilaia.
    Confusione possono creare, ad una prima superficiale analisi, anche gli escrementi di grossi cani o di lupo, ma analizzandone la struttura (e annusando lo sgradevole odore) e abbastanza facile evitare equivoci.
    Il rinvenimento di escrementi di Orso e un indice di grande importanza anche per accertare l'eventuale presenza di uno o più soggetti, fatto questo riscontrabile anche da una prima analisi nel caso in cui il diametro di escrementi aventi le stesse caratteristiche (età, contenuto, area di deposizione, ecc.) risulta essere di dimensioni sostanzialmente diverso al punto da far ipotizzare la presenza di una femmina con piccoli o comunque di individui di dimensioni decisamente diverse.
    La raccolta degli escrementi, e la loro successiva analisi, è determinante non solo per migliorare le conoscenze sulla dieta della specie ma, come avviene nell'ambito del progetto LIFE con gli escrementi "freschi" (cioè di 2-3 giorni al massimo), per l'analisi genetica. Infatti, il riconoscimento di un singolo individuo può avvenire grazie alla identificazione del DNA contenuto nelle feci, appartenente alle cellule delta mucosa intestinale. In questo modo gli escrementi raccolti con regolarità lungo percorsi prefissati possono dare un'indicazione della intensità della frequentazione da parte dell'Orso ma, se siamo fortunati, possono anche dirci a quale individuo appartengono! Inoltre, nel progetto LIFE e stato avviato, anche utilizzando gli escrementi, il monitoraggio sanitario della specie per realizzare un quadro delle patologie e parassitosi che interessano l'Orso ed altra fauna selvatica e domestica.

(Foto prossimamente disponibile)
Escremento di Orso bruno
Le due foto ritraggono uno stesso escremento di Orso (composto prevalentemente do sostanze vegetali) fotografato nello stesso luogo ma in tempi diversi. La foto in alto e stata realizzata quando l'escremento aveva 2 giorni; la foto in basso quando lo stesso aveva 24 giorni. Oltre all'erba che crescendo aveva "nascosto" l'escremento, quest'ultimo si era motto deteriorato fino a sembrare solo un mucchietto di terra. (Foto C. Frapporti)

<<Guida al riconoscimento degli indici di presenza dell' Orso Bruno Marsicano (Ursus arctos marsicanus)>>
- Carlo Frapporti -   frapporti@tin.it.