Peli dell' Orso Marsicano
Anche se a priori può sembrare improponibile quale tecnica di rilevamento,
con un po' di pratica e sapendo dove cercare, e possibile trovare anche pochi peli lungo una pista battuta dall'Orso.
Nelle operazioni di ricerca/monitoraggio della specie, vengono spesso installate delle "trappole per
peli", luoghi in cui un'esca olfattiva o, in alternativa, un sito di alimentazione vengono chiusi con filo spinato per far si
che l'Orso attirato in quel luogo lasci dei peli impigliati nella recinzione stessa (Fig. 17).
(Foto prossimamente disponibile)Fig. 17 - Ciuffo di peli di Orso
Nella foto si può vedere un ciuffo di peli di Orso rimasto impigliato in una "trappola" per peli predisposta
dal Corpo Forestale dello Stato durante una campagna di ricerca genetica delta specie. Spesso succede
che siano presenti solo alcuni peli
e allora diventa più problematico riuscire a localizzarli. (Foto C. Frapporti)
Questa specie muta il pelo in primavera-estate (giugno-agosto) ed in autunno.
Posti dove cercare e trovare i peli sono i passaggi relativamente stretti dove
l'Orso viene "pettinato" oppure sul tronco delle conifere (pino, abete) dove, in modo
più o meno volontario, l'Orso si strofina. I peli vanno cercati con cura negli stazzi o recinti frequentati dall'Orso durante le incursioni effettuate per predare animali domestici; negli apiari o arnie isolate danneggiate; lungo recinzioni di campi di cereali in cui e evidente
il passaggio di Orso; le cortecce di alberi ed arbusti da frutto (peri, meli, ciliegi, sorbi, ramno) di cui
l'Orso si e cibato, o anche del cespugli spinosi che l'Orso frequenta per la stessa ragione (prugnolo, rosa canina, rovo, ginepro, ecc.).
I peli dell'Orso hanno un aspetto lanoso e morbidamente "ondulato", sono lunghi da 7 a 12 cm circa, e abbastanza resistenti (Fig. 18).
Il loro colore e uniforme, ma piuttosto variabile tra i singoli soggetti ed anche tra le diverse zone del corpo, risultando generalmente
più scuro sul garrese e più chiari nella zona ventrale.
Fig. 18 - Peli di Orso e di cervo
Nell'Orso i peli sono più lunghi e più ondulati rispetto a quelli di cervo che sono solitamente più
corti, vibrati" e assai fragili. Infatti, tirandoli anche leggermente, i peli di cervo si spezzano con facilita, (Foto C. Frapporti)
La forma diversa della pelliccia degli ungulati fa si che sia più difficile
che i peli di queste specie rimangano impigliati sui cespugli e sugli arbusti. Però,è abbastanza facile
che anche lupi, volpi o cani frequentino o comunque transitino in zone dove e presente
il plantigrado e, quindi, non è raro rinvenire i peli di queste due specie. E' auspicabile
che quanti sono interessati ad un lavoro di ricerca sul campo prendano visione delle differenze tra i peli
delle varie specie. Per i primi tempi, fino a che non si è raggiunta una certa
pratica, sarebbe opportuno tenere in casa dei campioni di pelo di Orso e di
alcune razze di cani per poterli confrontare con
quelli raccolti sul campo, realizzando una sorta di "pelario" (Fig. 19). Le razze e gli incroci nei cani sono numerosi e quindi presentano le più diverse colorazioni del mantello. Tuttavia, a differenza di quanto avviene per i cani, generalmente i peli di Orso sono
più ondulati e lanosi, e spesso hanno l'apice chiaro. Non esistono comunque ancora elementi discriminanti, facili e sicuri per
l'identificazione dei peli delle due specie, Orso e canidi, se non attraverso indagini accurate (DNA); quindi c'e ampio spazio per ulteriori ricerche indirizzate in questo senso.
Proprio le ricerche genetiche attraverso l'analisi del DNA e la ricostruzione del genotipo (DNA fingerprinting), avviate dal Corpo Forestale dello Stato, hanno permesso di acquisire dati sulla consistenza numerica della popolazione di Orso in alcuni distretti circostanti
il
Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise. Analogamente, con le indagini genetiche
è possibile identificare singolarmente gli Orsi a cui appartengono i peli, derivando informazioni sulla dimensione minima delta loro area vitale, sui loro spostamenti ecc. Da
ciò l'importanza di verificare con la massima cura, e prelevare secondo le
indicazioni di seguito riportate, i peli da destinare alle analisi genetiche.
(Foto prossimamente disponibile)Fig. 19 - "Schedario" di peli
Sarebbe opportuno, per i primi tempi finche non si
acquista una discreta pratica, cercare di realizzare
un raccoglitore di peli ('pelario') do poter utilizzare come metro di campione
per gli eventuali peli rinvenuti in natura. Per la sua realizzazione si
prestano bene i raccoglitori per biglietti do visita che presentano una
"tasca" trasparente.