Qualsiasi progetto di conservazione, per quanto lungo e per quanto esteso sul territorio prima a destinato a finire, ma l'eredità più importante che deve lasciare a l'attivazione di meccanismi automatici di gestione ambientale, ossia un approccio alla tutela del patrimonio ambientale logico e scientifico che consentirà nel lungo termine una naturale prosecuzione e rimodulazione degli interventi di conservazione. Questo a uno degli obiettivi principali del piano di conservazione dell'orso bruno nell'Appennino che è stato redatto nella sua forma preliminare ed a stato e sarà inviato a tutti coloro che nell'habitat dell'orso vivono e devono contribuire alla sua conservazione con le loro idee e professionalità.
Il piano di conservazione inquadra e sintetizza tutte le conoscenze disponibili al momento sull'orso bruno ed evidenzia quali sono le possibili minacce e le eventuali soluzioni al momento realizzabili nella prospettiva di:
b) garantire le possibilità di sopravvivenza della popolazione appenninica consentendone la perpetuazione negli habitat idonei già occupati e incrementando il numero degli individui;
c) ridurre il conflitto tra uomo e orso promuovendo tutte quelle attività capaci di consentire una integrazione tra uomo e ambiente naturale e che possano consentire la realizzazione dei due scopi precedenti.
Una popolazione di orso bruno, per quanto piccola, occupa territori ampi e la sua gestione deve essere concepita su larga scala e in maniera coordinata. Si stima che l'area di distribuzione dell'orso bruno nell'Appennino sia ampia almeno 3000 km2, interessando perciò aree con diverse funzioni e vocazionalità di utilizzo del territorio. Ma è necessaria un'ampia base di consenso per la tutela di quest'animale, infatti spesso i fattori umani incidono in maniera drastica sulla sopravvivenza della specie. E per questo motivo che il piano realizzato è aperto: raccogliere opinioni, suggerimenti e integrare nel processo di conservazione ampi settori dell'opinione pubblica è fondamentale per conservare quest'area culturale e scientifica che i nostri progenitori ci hanno tramandato. Conservare l'orso bruno dell'Appennino sarà la misura della nostra capacità di tutelare la diversità biologica.